L’ultima fase del confronto tecnico fra Roma, Bruxelles e Francoforte sulla sorte futura della banca Monte dei Paschi si concluderà a breve e dovrebbe dare conferma al fabbisogno di 8,8 miliardi e investimenti sicuri a breve termine indicato dalla Bce nel periodo di Natale e Capodanno. Il passaggio chiave di questi giorni, avrebbe permesso di superare i dubbi sollevati dall’Ssm, la vigilanza della Banca centrale europea. Per sostenere i costi di questo fabbisogno Francoforte aveva detto che sarebbero stati necessari degli sforzi per mantenere la banca a livelli di sostenibilità e sopratutto renderla capace di attuare ancora degli investimenti sicuri a breve termine. Un nuovo piano di razionalizzazione ha avvicinato le richieste di Francoforte e Siena, e il confronto è adesso all’ultimo giro di boa. A quel punto, mancano circa tre settimane per passare al via libera da parte della commissione europea, e si dovrebbe arrivare a giugno con la chiusura dell’accordo con l’ingresso dello Stato a Mps a luglio. «Non abbiamo perso tempo - ha sostenuto Pier Carlo Padoan al Financial Times - stiamo lavorando 24 ore al giorno e siamo fiduciosi che concluderemo con successo».
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Situazione di tensione quella che si è venuta a creare tra tre colossi che operano in settori differenti tra di loro, ovvero Exxon, BlackRock e Vanguard che potrebbero ben presto entrare in rotta di collisione. La situazione di Exxon La società Exxon, in America e non solo, è conosciuta per essere una delle maggiori estrattrici di petrolio: proprio la sua attività pare sia stata presa di mira da parte di due colossi che stanno cercando di proteggere l'ambiente, sottoposto ad uno stress continuativo da parte di questa società e non solo. Occorre sottolineare come i colossi Vanguard e BlackRock stiano facendo delle piccole pressioni affinché si possano condurre dei particolari tipi di test che permettano effettivamente di verificare quali e quanti sono i vari danni che possono essere arrecati allo stesso ambiente. Ma il colosso petrolifero pare non sia molto favorevole a tale genere di verifiche. L'investitore misterioso ed i stress test richiesti Ad aver proposto questo genere di controlli pare sia stato un investitore di cui non si conoscere l'identità: egli, infatti, non è stato menzionato dalle due grandi aziende che vorrebbero che questo genere di verifica possa essere svolto per controllare appunto i diversi danni che sono prodotti da questa compagnia. Lo stress test ambientale dovrebbe consentire alle due compagnia, ma anche ad altri investitori, di capire e procedere in modo attento e concreto affinché si possa evitare una serie di problemi che andranno a colpire l'ambiente stesso. Occorre inoltre parlare del fatto che lo stesso investitore ha deciso di proporre anche ulteriori tipologie di controlli che potrebbero mettere in crisi la stessa Exxon se questi non dovessero essere superati in maniera brillante e precisa. Una situazione che sembra andare a genio a Vanguard, che vorrebbe che questo genere di controllo possa essere svolto in maniera attenta e precisa mentre BlackRock ha ancora dei grossi dubbi. Il dubbio di BlackRock sugli stress test La situazione viene resa maggiormente tesa dalla BlackRock che si trova in una sorta di situazione di stallo per quanto riguarda appunto il voto da effettuare. La compagnia vorrebbe ottenere un livello di sicurezza maggiore ma, allo stesso tempo vorrebbe anche effettivamente ottenere dei maggiori vantaggi da parte della compagnia. Anche Vanguard ha intenzione di forzare leggermente la mano e potrebbe votare contro i voti solo nel momento in cui la Exxon decide di effettuare delle rivelazioni pubbliche su eventuali test suggeriti dalle due compagnie. Exxon si trova quindi ad un bivio: sottoporsi alle richieste dei due massimi investitori oppure procedere alla ricerca di nuove compagnie che pretendono di avere meno potere decisionale. |
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